Welfare: lunedì 8 giugno il convegno organizzato dal Piano strategico per fare il punto su 4 anni di welfare a Rimini

Quasi 150 milioni di euro investiti dal 2011, tra modelli innovativi e una presenza quotidiana a servizio della comunità.

Lunedì 8 giugno, a partire dalle ore 15si terrà a Rimini, presso la sala Manzoni in via IV novembre 35, il seminario “Rimini welfare” organizzato dal Piano strategico del Comune di Rimini. All’incontro, aperto al pubblico, parteciperanno, oltre al Vescovo di Rimini, Monsignor Francesco Lambiasi, il Sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e il professor Stefano Zamagni, tra i maggiori esperti italiani di economia sociale e terzo settore (vedi locandina in allegato).

Nel seminario si farà il punto su quattro anni di servizi alla persona e politiche di welfare del Comune di Rimini, mettendo al centro le esperienze della rete territoriale cresciuta anche intorno alle attività del Piano strategico, passando da una vecchia concezione di welfare assistenziale ad uno più moderno ed integrato di welfare di comunità. L’idea è stata quella di affrontare le nuove problematiche sociali figlie della crisi economica con strumenti diversi da quelli del passato, innovativi, inserendo in percorsi di welfare persone che prima non potevano rientrare. Tra queste le nuove “categorie di svantaggio” individuate da una equipe di lavoro multidisciplinare, come quelle degli ultracinquantenni con figli a carico che hanno perso il lavoro in seguito alla crisi, le madri “sole” con figli a carico o i padri separati, categoria sempre più tragicamente a rischio povertà.

Un modello fortemente innovativo e pionieristico che ha portato ad ottimizzare la spesa sociale, che rappresenta la spina dorsale del bilancio del Comune di Rimini, che per più del 40% è dedicato a welfare e protezione sociale per un totale che sfiora i 150 milioni di euro e che, solo nel 2014, ha visto complessivamente impiegate risorse per più di 40 milioni di euro.

Nel corso del pomeriggio si presenteranno alcuni dei principali modelli e servizi innovativi figli di questa impostazione allargata del welfare di cui riportiamo sotto una breve sintesi.

Il Residence dei Babbi

Il Residence dei Babbi è rivolto a padri separati ed e’ uno strumento fondamentale per gli operatori che predispongono progetti di presa in carico per questa nuova vulnerabilità sia per la risoluzione della problematica abitativa sia come risorsa a supporto della funzione genitoriale. Il periodo massimo di permanenza negli 8 alloggi è previsto in 18 mesi. Ad oggi sono  transitati  dal residence più di 10 babbi. (in allegato una scheda di testimonianze di questa esperienza).

L’Albergo sociale

Otto stanze per far fronte ai bisogni di coloro che a seguito di sfratto, ordinanza di sgombero o in condizione di una più generale fragilità sociale, hanno la necessità di risiedere nella struttura per un periodo limitato, fino al rientro in autonomia. Tre mesi viene considerato un tempo utile per la risoluzione delle problematiche che hanno determinato la transitoria condizione di fragilità.

L’Albergo sociale ha permesso di dare risposta a 23 nuclei familiari (46 persone) molto diversi tra loro: dal padre separato alla madre sola con minore a carico, da nuclei composti da padre – madre e minori ad anziani soli.

Housing first

Rimini è una delle poche (e delle prime) realtà italiane dove si sperimenterà questo innovativo intervento di carattere sociale. Il progetto vede collaborazione e la co – progettazione con i soggetti del terzo settore riconoscendo e valorizzando la loro esperienza sul territorio. Il progetto prevede il rapido inserimento abitativo di 10 persone sole, senza fissa dimora, che si trovano da diverso tempo sul territorio comunale con problematiche di disagio psico – sociale. L’inserimento è accompagnato da un intenso lavoro di supporto e accompagnamento sociale e psicologico da parte di un’equipe multi professionale.

Clausole sociali negli appalti pubblici del Comune di Rimini

Sono state 37 le persone inserite nei primi due anni di attività, esaurendo la lista di attesa di madri sole e donne over 55 in carico ai nostri servizi sociali.

L’approvazione del nuovo regolamento sugli appalti pubblici che favorisce l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate negli appalti pubblici promossi dall’Amministrazione comunale. Il Gruppo di Raccordo dal Regolamento è formato dal Comune di Rimini, dal Centro per l’Impiego, dall’Ausl, da una rappresentanza delle Cooperative sociali di tipo B e una delle organizzazioni no profit.

Sportello sociale, nuove categorie di utenza.

Più di 1.700 persone sono transitate nello sportello sociale per almeno un colloquio con assistenti sociali. Il 55% di chi si presenta allo sportello sociale ha più di 45 anni, un numero che manifesta una crescente difficoltà da parte di una popolazione che, se un tempo era la parte più consistente di lavoratori attivi, oggi rischia gradualmente di scivolare verso scenari di instabilità occupazionale e, di conseguenza, anche sociali e di sussistenza.

L’impatto della crisi ha portato all’individuazione di due nuove categorie specifiche di “svantaggio”, come quelli dei lavoratori licenziati sopra i 55 anni (e difficilmente ricollocabili per mansioni e competenze) e per gli ultra cinquantenni con figli minori a carico. Nel primo caso si sono attivati 42 interventi specifici, nel secondo si sono seguiti e sostenuti 10 nuclei famigliari formati da disoccupati con più di 50 anni e figli minori.

Agevolazioni tariffarie o pagamento mensa per la frequenza dei servizi scolastici e per l’infanzia

Un servizio che si rivolge alle famiglie di lavoratori colpiti dalla crisi economica con figli frequentanti le scuole e i servizi per l’infanzia nel Comune di Rimini. Solo nel 2014 sono state 30 le famiglie a cui sono state applicate  agevolazioni per mantenere i figli in scuole o asili a tempo prolungato, per permettere ai propri figli di continuare il percorso didattico all’interno delle classi già frequentanti e non dover, per motivi economici, far cambiare loro classe o istituto.

“La rete dei servizi a Rimini- dichiara il vice sindaco, Gloria Lisi- è certamente tangibile e organizzata, ma non può rimanere la stessa di fronte ad una domanda cresciuta e ad esigenze che nel frattempo sono cambiate. È importante lavorare per superare frammentazioni, mettere insieme risorse, permette risposte più puntuali e adeguate ad una domanda di aiuto che cambia e cresce costantemente”.

La partecipazione è aperta a tutti.

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